La Rivoluzione scientifica ha portato a cambiamenti significativi nella visione che la società aveva del mondo e della vita, della scienza, di Dio e della religione. Gli storici hanno stabilito come sua data d’inizio il 1543, anno della pubblicazione dell’opera Sulle rivoluzioni delle sfere celesti di Niccolò Copernico, e come fine il 1687, quando Isaac Newton consegnò alla storia della scienza I principi matematici della filosofia naturale. Qui di seguito troverete un riassunto sulla Rivoluzione scientifica che si sofferma non solo sui principali cambiamenti ma anche sui suoi protagonisti e sulle loro scoperte; vi tornerà senz’altro utile per ripetere e prepararvi in vista di interrogazioni e compiti in classe, o anche per comprendere a fondo l’argomento. Veniamo al dunque.
- Rivoluzione scientifica storia: il contesto geopolitico;
- Filosofia, Rivoluzione scientifica: com’è cambiato il pensiero dal Cinquecento al Settecento;
- Rivoluzione scientifica del ‘600: la figura di Galileo Galilei;
- Riassunto Rivoluzione scientifica, gli altri scienziati.
Rivoluzione scientifica storia: il contesto geopolitico
Un riassunto della Rivoluzione scientifica non può che partire dalla storia, cioè dalle coordinate che permettono di individuare il contesto geopolitico in cui tale Rivoluzione è avvenuta.
Il periodo è quello della Guerra dei Trent’anni (1618-1648), delle pestilenze che falcidiavano le popolazioni europee, delle censure imposte dall’Inquisizione e dai roghi delle streghe. Un periodo storico durante il quale sembrava impossibile la nascita di un nuovo tipo di scienza, che avrebbe sradicato il pensiero aristotelico imperante. E invece è successo, grazie a scienziati, filosofi e uomini coraggiosi che hanno permesso all’umanità di fare un passo in avanti: Galileo Galilei, Isaac Newton, Leonardo Da Vinci, Thyco Brahe, Cartesio, Niccolò Copernico, Keplero, Paracelso, Gilbert sono tra coloro che hanno reso possibile il cambiamento.
Lo sfondo della Rivoluzione scientifica è l’Età moderna, compresa nel periodo che va dalla scoperta dell’America del 1492 alla fine dell’Età napoleonica del 1815. Tra gli eventi storici del secolo XVII da menzionare non compare solo la Guerra dei Trent’anni ma anche il processo a Galileo Galilei del 1633 (culminato con l’abiura), il quale dimostra chiaramente il contrasto esistente fra il pensiero aristotelico difeso dalla Chiesa e il nuovo modo d’intendere la scienza, che avrebbe inevitabilmente sgretolato le certezze del passato.
La scienza moderna trova il suo ambiente ideale nell’Europa tutta, più precisamente nelle città europee: non nelle accademie o nei laboratori (non esistevano ancora), come erroneamente si crede, ma tra i palazzi, nelle botteghe, nelle strade. Le città erano i luoghi principali per gli scambi culturali, che hanno visto fondersi tradizioni diverse, come quella ebraica, araba, cristiana e bizantina. Nelle città il sapere ha la possibilità di diventare pubblico: non solo nel senso di essere condiviso con tutti, anche col popolo, ma di poter venire confutato o arricchito da altri, dando origine a confronti decisivi per lo sviluppo della nuova scienza.
Prima di passare all’analisi della Rivoluzione dal punto di vista filosofico e scientifico si consideri che essa è senz’altro collegata agli eventi storici successivi, cioè alla Rivoluzione francese. Mettendo l’uomo al centro del mondo e sottolineando la necessità di usare la ragione, senza sottostare agli ipse dixit aristotelici, la Rivoluzione scientifica ha infatti rappresentato senz’altro un cambio di mentalità, di passo e prospettiva, di approccio alle cose del mondo che si ritrova anche nell’Età dei lumi.
Filosofia, Rivoluzione scientifica: com’è cambiato il pensiero dal Cinquecento al Settecento
La storia della filosofia è stata chiaramente influenzata dalla Rivoluzione scientifica che ha rivoluzionato con tutta evidenza il modo di pensare e di stare al mondo dell’uomo.
La fine della Rivoluzione scientifica, quella indicata in apertura, è in realtà convenzionale ed è usata dagli esperti semplicemente per dare un certo ordine ai fatti storici, visto che il pensiero scientifico di quegli anni ha continuato a dare nutrimento al pensiero scientifico attuale. Non esiste una rottura decisa fra un periodo storico e un altro, ma una continuità che porta però con sé decisivi cambiamenti.
Le parole-chiave della Rivoluzione scientifica sono eliocentrismo, gravitazione, dissezione e anatomia umana, circolazione del sangue, alchimia, teoria corpuscolare della luce, elettricità, Dio come “ingegnere e orologiaio”, infinità dell’universo, rifiuto delle categorie aristoteliche e delle essenze, metodo scientifico sperimentale galileiano. Ne parleremo qui di seguito iniziando proprio dallo scienziato che più di tutti è comunemente associato a tale Rivoluzione: Galileo Galilei.
Rivoluzione scientifica del ‘600: la figura di Galileo Galilei
Il metodo sperimentale di Galilei: le fasi e l’importanza
Galileo Galilei (1564-1642) viene definito il “padre della scienza moderna”, anche se la nascita di quest’ultima è stata possibile solo grazie all’apporto di tutti gli scienziati e dei filosofi che hanno deciso di opporsi al sapere prestabilito, gettando le basi per uno inedito.
La Rivoluzione scientifica del ‘600 è associata senza dubbio proprio al metodo sperimentale di Galilei, che ha già nel nome la chiave di volta per il cambiamento: “sperimentale”, “sperimentare”, “esperimento”. Prima di Galilei, Bacone lo aveva pensato e aveva cominciato a renderlo possibile, ma è stato lo scienziato pisano a perfezionarlo mettendo al centro della nuova scienza l’esperimento.
Esso è fondamentale per la formulazione di leggi scientifiche: è necessario per dimostrare che teorie e leggi del passato sono esatte oppure poggiano su errori da correggere; lo è anche per formulare nuove leggi o teorie partendo dall’osservazione dei fenomeni fisici e naturali. La natura è il vero laboratorio dello scienziato del XVII secolo. Più nel dettaglio il metodo scientifico si fonda sull’unione di esperimento e ragionamento matematico. Si articola in fasi precise:
- Osservazione del fenomeno fisico e naturale;
- Scelta della quantità fisica di misurazione (metro, grammo etc.);
- Formulazione delle ipotesi;
- Esperimenti;
- Teorie;
- Leggi.
In estrema sintesi: il fenomeno fisico va osservato e misurato; in base a tale osservazione si formulano delle ipotesi che necessitano di esperimenti e prove. Se gli esperimenti non coincidono con le ipotesi formulate bisogna tornare al punto di partenza (ovvero all’osservazione) per poter arrivare a un nuovo esperimento che deve provare quanto ipotizzato: soltanto così è possibile che l’ipotesi diventi una teoria.
Fate attenzione: vi è differenza fra “teoria” e “legge”. La teoria è un modello che spiega i dati ottenuti dopo l’osservazione, e questo significa che può essere falsificata o modificata perché non si conoscono tutti i dati conoscibili; la legge è invece la descrizione del fenomeno naturale senza alcun tipo di approfondimento dei dati scientifici ottenuti: legge dell’espansione cosmica, legge di Keplero sui moti dei pianeti, legge della gravitazione universale, leggi del moto di Newton. Molto più semplicemente si può dire che la teoria spiega il perché succede qualcosa mentre la legge spiega cosa succede quando sono presenti determinate condizioni.
Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo: le altre opere e le scoperte di Galilei
Il riassunto sulla Rivoluzione scientifica non può che proseguire con l’approfondimento di alcune teorie. Prima di passare agli altri scienziati della Rivoluzione è bene tuttavia dare spazio a Galileo Galilei, considerato che non può essere liquidato solo con il metodo sperimentale: per la storia della scienza è molto di più.
Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo è l’opera che è considerata come la più importante di Galilei. Essa è un trattato scientifico in forma dialogica con cui lo scienziato confuta, cioè ne dimostra la falsità, il sistema tolemaico-aristotelico a favore del sistema copernicano: il Sole è al centro del sistema solare e dell’universo, da cui la teoria dell’eliocentrismo.
Egli descrive anche il moto delle maree e il moto di rotazione giornaliero della Terra. E non solo: Galilei ha osservato con un telescopio di sua creazione le macchie solari, i crateri lunari e definì la Via Lattea come un aggregato di stelle. Tra le altre scoperte spiccano l’isocronismo del pendolo, il principio d’inerzia, il peso specifico e quello dell’aria. Galileo è stato inoltre un grande sostenitore dell’uso della lingua volgare, e non del latino, per spiegare la scienza. Vediamo ora gli altri scienziati.
Riassunto Rivoluzione scientifica, gli altri scienziati
Studiando il principio d’inerzia di Galileo Galilei, Isaac Newton (1643-1727) ha potuto elaborare i suoi principi della dinamica e la legge di gravitazione universale.
I Principi della filosofia naturale del 1687 è un testo in cui egli condensa le scoperte scientifiche di Galileo e Copernico, dando inizio a una nuova fisica basata sul presupposto che i principi della filosofia hanno carattere matematico. Newton ha sottolineato la validità delle leggi di Keplero sul movimento dei pianeti (supportando la teoria eliocentrica) e ha spiegato che le orbite delle comete potevano essere ellittiche, iperboliche o paraboliche; attraverso la legge di gravitazione universale ha dimostrato che vi è una stessa legge che riguarda tanto i movimenti della Terra quanto quelli degli altri corpi celesti. Allo scienziato è attribuito il calcolo infinitesimale e la teoria corpuscolare della luce.
Niccolò Copernico (1473-1543) ha ispirato non solo Galileo e Newton ma anche gli altri scienziati, studiosi dell’universo, con la sua opera del 1543 De revolutionibus orbium coelestium (Sulle rivoluzioni delle sfere celesti): qui Copernico spiega la teoria eliocentrica, confutando quella geocentrica, che prevedeva la Terra al centro dell’universo, teoria cara alla Chiesa per dimostrare la centralità dell’uomo nel disegno divino.
Anche Keplero (1571-1630) è stato un fervente sostenitore della teoria copernicana e attraverso lo studio dei corpi celesti ha potuto elaborare le tre leggi del moto celeste: legge delle orbite ellittiche, legge delle aree e legge dei periodi. Pure Tycho Brahe (1546-1601) è stato un attento studioso del sistema copernicano ipotizzando un sistema misto tra eliocentrismo e geocentrismo: la Terra continua a restare al centro dell’universo ma i pianeti girano attorno al Sole e quest’ultimo attorno alla Terra.
Nell’opera Discorso sul metodo (1637), Cartesio (1596-1650) pone le basi del razionalismo moderno con il celebre detto Cogito ergo sum (Penso, dunque sono). Leonardo Da Vinci (1452-1519) non è ovviamente estraneo della Rivoluzione scientifica, anzi attraverso i suoi studi sul corpo umano ha dato rilievo al metodo osservativo e induttivo. William Gilbert (1544-1603), col suo capolavoro De magnete, ha analizzato tra le altre cose la natura delle calamite, paragonando la stessa Terra a un grosso magnete. Paracelso (1493-1541) infine è tra i più grandi alchimisti della storia umana; egli ha aggiunto sale, zolfo e mercurio ai quattro elementi aristotelici (acqua, aria, terra e fuoco), e ha sostenuto che la materia fosse mossa da spiriti della natura che permettono i vari cambiamenti. Ha sempre rifiutato l’insegnamento della medicina classica preferendo quello della iatrochimica, consistente nella cura delle malattie per mezzo di sostanze minerali.