Alla fronde dei salici è una poesia di Salvatore Quasimodo pubblicata per la prima volta sulla rivista Uomo nel 1944, e successivamente inserita nella raccolta Giorno dopo giorno del 1947. Il componimento, che apre la raccolta, segna il passaggio dall’Ermetismo ad una fase poetica, successiva alla Seconda Guerra Mondiale, in cui il poeta riscopre i valori civili e morali che coinvolgono l’intera società. In questo approfondimento troverete un riassunto con parafrasi, analisi dei temi principali e commento della metrica e delle figure retoriche in vista di interrogazioni e compiti in classe.
- Alle fronde dei salici, parafrasi e spiegazione facile del significato della poesia di Quasimodo;
- Commento Alle fronde dei salici: riassunto generale e riferimenti storico-letterari;
- Alle fronde dei salici analisi: il tema principale;
- Figure retoriche e metrica Alle fronde dei salici: lo stile e le scelte di Quasimodo.
Alle fronde dei salici, parafrasi e spiegazione facile del significato della poesia di Quasimodo
Nei paragrafi seguenti si dà la parafrasi di Alle fronde dei salici che permetterà di rendere più facile la spiegazione, l’analisi del testo e dei temi, nonché il commento della metrica, dello stile, delle figure retoriche. Veniamo al dunque.
E come potevamo noi poeti continuare a fare poesia con il piede degli stranieri che ci schiacciava (durante l’oppressione nazista), tra i cadaveri abbandonati nelle piazze, sparsi sui prati congelati, col pianto innocente dei bambini, e con l’urlo pieno di dolore di una madre che cercava il figlio, impiccato a un palo del telegrafo, come se fosse crocifisso? Come quelle degli israeliti, anche le cetre di noi poeti erano appese alle fronde dei salici, per voto di silenzio, oscillando inerti al triste vento della guerra.
Commento Alle fronde dei salici: riassunto generale e riferimenti storico-letterari
Scritto in seguito all’armistizio con le truppe anglo-americane, il commento di Alle fronde dei salici non può che partire da qui: nel componimento spicca infatti una riflessione sul ruolo della poesia, strumento impotente di fronte all’orrore provocato dalla guerra. Proseguiamo col riassunto generale soffermandoci su un aspetto fondamentale dei versi.
La poesia è costruita su un parallelismo, che instaura un paragone tra la situazione storica e interiore degli Ebrei deportati a Babilonia nel 587 a.C. e quella dei poeti vissuti durante l’occupazione nazista. Infatti, come gli Ebrei si rifiutarono di cantare, secondo quanto scritto nel Salmo 136, così anche i poeti non hanno continuato a fare poesia, in un mondo in cui regnavano solo dolore e morte. Il testo è sin dall’inizio quasi una difesa contro l’accusa di inazione contro i poeti. Ma in questa risposta, la soggettività dell’io poetico è totalmente annullata: l’uso della prima persona plurale sta ad indicare la condivisione collettiva del dolore e della disperazione provocati dalla guerra.
Alle fronde dei salici analisi: il tema principale
La poesia esprime una forte condanna della guerra, che semina solo odio e distruzione. L’analisi del testo di Alle fronde dei salici non può che sottolineare come di fronte ad essa, alle sofferenze e agli orrori provocati dalla crudeltà umana, si sviluppa una sensazione di impotenza e incapacità di reagire concretamente per la liberazione collettiva.
Non può che rimanere il silenzio, dunque, anche poetico. I poeti infatti possono solo deporre le loro cetre, i loro strumenti di lavoro, sui salici, alberi tradizionalmente associati al pianto e al dolore, come nell’esplicito riferimento biblico; ossia fare un voto, nella speranza di un futuro senza oppressione, libero.
Figure retoriche e metrica Alle fronde dei salici: lo stile e le scelte di Quasimodo
Riguardo a figure retoriche e metrica Alle fronde dei salici è formata da dieci endecasillabi sciolti, cioè svincolati dalla rima.
Il passaggio tra le due fasi poetiche è evidente a livello stilistico, oltre che tematico. L’atmosfera evocativa tipica della fase ermetica è sostituita da una maggiore concretezza delle immagini e del linguaggio: il lessico si fa quotidiano; il ritmo rallenta, grazie ad espedienti come la paratassi, e il tono diventa corale, quasi salmodico.
Le figure retoriche che si succedono nel testo esemplificano, attraverso diverse immagini e sensazioni, il motivo chiave della poesia, ossia l’impossibilità di poetare causata dalla guerra. Nel dettaglio si individuano:
- Alcune metafore: ad iniziare con il verbo cantare e il sostantivo cetra, che alludono all’attività poetica, cessata forzatamente per la brutalità della guerra. L’immagine del piede straniero posto sopra il cuore del popolo occupato, poi, rimanda alla violenza dell’oppressione tedesca. Infine, la figura del figlio crocifisso pianto dalla madre sottolinea il legame della vittima innocente con l’uccisione di Cristo.
- L’analogia erba dura di ghiaccio, che simboleggia l’angosciante freddezza interiore instaurata dalla ferocia nazista, che toglie la vita anche all’erba, partecipe della sofferenza umana.
- Una sinestesia: l’urlo nero, che unisce ad una sensazione uditiva, l’urlo, una visiva, cromatica, il nero, a richiamare la disperazione e lo strazio di una madre che assiste all’uccisione del proprio figlio.