Il Decameron è l’opera più famosa scritta da Giovanni Boccaccio e una delle più importanti opere della cultura letteraria italiana, considerata, tra le altre, la fondatrice della letteratura in prosa in volgare. Il libro, che si struttura come una raccolta di cento novelle, distribuite nell’arco di dieci giornate, venne composto subito dopo la drammatica epidemia di peste che colpì Firenze nel 1348, in un arco di tempo che andò dal 1348 e giunse almeno fino al 1353. In questa guida ci soffermeremo sul significato del nome dei personaggi dopo aver approfondito il nome dell’opera. Veniamo al dunque.
- Decameron, significato della parola e guida alla comprensione del titolo;
- Significato del Prencipe galeotto nel Decameron;
- Significato dei nomi dei personaggi del Decameron.
Decameron, significato della parola e guida alla comprensione del titolo
Il significato di Decameron o Decamerone, come più volte lo nomina Boccaccio, riguarda la struttura interna del racconto; più nel dettaglio il titolo dell’opera deriva dal greco antico δἐκα ἡμέρα ovvero deca emera che significa letteralmente ‘dieci giorni’ e corrisponde al numero delle giornate durante le quali un gruppo di giovani (sette ragazze e tre ragazzi), riunitisi in un palagio ‘palazzo’ nella campagna fiorentina, per sfuggire alla peste che imperversava in città, raccontano a turno una novella per intrattenere la compagnia ed evitare di cadere nella noia.
Fate attenzione: bisogna ricordare che le giornate contenute nell’opera sono in realtà quattordici; il titolo viene però ricalcato sul numero dei giorni in cui vengono raccolte le narrazioni della brigata escludendo il venerdì e il sabato, i cui momenti erano dedicati ad altri diletti e cure (14 giorni – 2 venerdì e 2 sabati = 10 giorni).
Il titolo dell’opera trae inoltre ispirazione da un trattato teologico di Sant’Ambrogio, Hexameron (dal greco ‘sei giorni’) che si struttura come una raccolta di discorsi e di omelie dello stesso santo e che riprende nel titolo i giorni della creazione di Dio.
Significato del Prencipe galeotto nel Decameron
Il titolo completo che Boccaccio affida alla sua opera non è però semplicemente Decameron. Nella titolazione del libro compare infatti la seguente indicazione: “Comincia il libro chiamato Decameron cognominato prencipe Galeotto, nel quale si contengono cento novelle in dieci dì dette da sette donne e da tre giovani uomini“.
Capire il significato di prencipe Galeotto è importante per comprendere meglio la creazione letteraria di Boccaccio. Il termine galeotto fa riferimento qualcuno o qualcosa che favorisce l’amore tra due amanti (si pensi anche al “libro galeotto” che favorì l’amore tra Paolo e Francesca nel canto V dell’Inferno nella Commedia dantesca). Galeotto si lega in particolar modo alla letteratura cortese e deriva dal personaggio inventato di Galehut o Galehault del ciclo bretone, che fu proprio l’intermediario d’amore tra Lancillotto e Ginevra. La terminologia usata dal Boccaccio vuole quindi ancora una volta sottolineare come il tema dell’amore, in tutte le sue sfumature, ed in particolare dell’amor cortese sia il centro dell’opera e l’unico rifugio dalla peste.
Significato dei nomi dei personaggi del Decameron
Prima di approfondire il significato dei nomi dei personaggi, ricordiamo che le storie del Decameron sono raccontate durante l’arco di dieci giorni “da un’onesta brigata di sette donne e tre giovani” riunitasi nel tempo della peste scoppiata a Firenze. La prima cornice dell’opera si apre infatti con l’incontro delle sette donne, di età compresa fra i diciotto e i ventotto anni, nella chiesa di Santa Maria Novella, le quali scelgono di partire dalla città per scappare dalla la pestilenza che infuria a Firenze. Per la precisione, le dame si chiamano Pampinea, Fiammetta, Filomena, Emilia, Lauretta, Neifile ed Elissa; a queste si uniscono i tre giovani Panfilo, Dioneo e Filostrato.
I personaggi del Decameron possiedono dei nomi “parlanti”, usati per descrivere sia il carattere sia la funzione del personaggio all’interno della brigata. Boccaccio afferma di non voler usare i veri nomi dei personaggi per pudore e precauzione e per evitare che, come scrive nell’introduzione all’opera, “ per le raccontate cose da loro, che seguono, e per le ascoltate nel tempo avvenire alcuna di loro possa prender vergogna”. Questa scelta artistica e letteraria autorizza l’autore a creare dei nomi ad personamche possano essere rivelatori del carattere e delle qualità di ogni novellatore ovvero dei “nomi alle qualità di ciascuna convenienti” (intr.). Allo stesso modo, anche l’organizzazione dei temi e delle novelle di ogni giornata troverà corrispondenza e rispecchierà il carattere di ciascun giovane.
Significato dei nomi dei personaggi femminili
Vediamo ora più precisamente il significato dei nomi delle dame del Decameron.
- Pampinea: è caratterizzata come la dama del gruppo più saggia e matura. Difatti è lei che per prima propone alla compagnia di fuggire la peste rifugiandosi in un palazzo nella campagna fiorentina. Pampinea che vuol dire ‘la rigogliosa’ e compare anche tra i personaggi dell’Ameto.
- Fiammetta: è colei che arde come ‘fiamma d’amore’. Questo nome è molto caro al Boccaccio che se ne serve, nel corso di tutte le sue opere giovanili, come pseudonimo per indicare la donna amata.
- Filomena: è un nome di derivazione greca e significa ‘colei che è amata’. Filomena è anche la dedicataria del Filostrato, poemetto in ottave del Boccaccio.
- Emilia: il suo nome è un evidente richiamo al personaggio della donna contesa da Arcita e Palemone nel Teseida, poema in ottave del Boccaccio creato su modello dell’Eneide virgiliana e della Tebaide di Stazio.
- Lauretta: richiama, con il suo nome, la Laura cantata dal Petrarca. L’uso di tale nome rinvia inoltre alla famosa allegoria dell’alloro come pianta cara a poeti e letterati.
- Neifile: deriva dal greco e significa letteralmente la ‘nuova innamorata’. Il personaggio si rivela, come indica il nome, caratterizzato da pudicizia e ritrosia.
- Elissa: è la più giovane delle dame. Il suo nome richiama la virgiliana Didone, anche chiamata Elissa, regina dei Fenici.
Significato dei nomi dei personaggi maschili
Di seguito invece i significati dei nomi dei ragazzi dell’opera.
- Panfilo: è un altro nome di derivazione greca, e vuol dire ‘colui che è tutto amore’.
- Filostrato: nome di origine greca già usato dall’autore per un altro suo poema, significa letteralmente il ‘vinto d’amore’ e può essere interpretato qui come uno pseudonimo dell’autore stesso.
- Dioneo: è un nome di derivazione genealogica greca dal momento che deriva probabilmente da Diona, madre di Venere, e si può interpretare come ‘il dissoluto’ o ‘il dedito all’amore’.