Muro di Berlino riassunto breve storia da costruzione a caduta

Qui di seguito troverete un riassunto semplice sul muro di Berlino che vi permetterà di comprendere a fondo la sua importanza come simbolo della Guerra Fredda, il conflitto che vide opporsi gli USA e l’URSS dopo la Seconda Guerra Mondiale fino al 1991/1992, quando l’Unione Sovietica venne sciolta. Dopo la sintesi trovate anche uno schema con le date e gli avvenimenti principali, e delle mappe concettuali per ripetere i momenti più significativi del conflitto.

Muro di Berlino riassunto breve storia

Un riassunto breve sul muro di Berlino non può che partire dal periodo in cui venne costruito. Anzitutto la Germania fu tra le nazioni sconfitte della Seconda Guerra Mondiale. Le sue sorti furono decise durante la conferenza di Potsdam nel 1945, quando venne divisa in quattro zone, ciascuna controllata dalle potenze che avevano vinto il conflitto, cioè la Francia, la Gran Bretagna, gli USA e l’URSS, le prime tre liberiste e capitaliste, l’ultima comunista. Anche se Berlino si trovava nella zona d’influenza sovietica fu comunque divisa in due parti, Berlino Ovest e Berlino Est.

La Guerra Fredda non era ancora iniziata, sebbene già nella Conferenza di Jalta del 1945 fossero emerse le ambizioni degli USA e dell’URSS sull’Europa; ben presto tuttavia si sarebbero delineati due blocchi: quello occidentale, influenzato dall’America e dalla NATO, e quello orientale, controllato dall’URSS tramite il Patto di Varsavia. Il muro di Berlino venne edificato proprio in questo clima di tensione.

Muro di Berlino e Guerra Fredda: la situazione tedesca nei primi anni del conflitto

Nel 1946 il Primo Ministro inglese eroe della Seconda Guerra Mondiale, Winston Churchill, parlò a Harry Truman, il presidente democratico degli USA, dell’esistenza di una “cortina di ferro” che divideva l’Europa in due blocchi, uno dei quali, quello dell’Europa dell’Est, controllato totalmente dall’Unione Sovietica che impedì qualsiasi tentativo di democratizzazione dei Paesi europei.

Nel 1948 gli USA tentarono di unire le zone occidentali introducendo il marco tedesco come moneta unica: era un chiaro tentativo di estensione della propria influenza in tutta l’area. Tale decisione scatenò la dura reazione dell’URSS che istituì il 24 giugno il blocco di Berlino con cui impedì qualsiasi accesso, stradale o ferroviario, a Berlino Ovest. La Francia, la Gran Bretagna e gli USA reagirono immediatamente con un ponte aereo con cui avrebbero rifornito Berlino Ovest, intanto isolata dal resto del mondo e privata persino della rete elettrica, anche questa sotto il controllo sovietico. Il ponte aereo fu una mossa vincente anche se l’URSS interruppe il blocco solo un anno dopo, il 12 maggio 1949.

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Questa prima importante crisi si concluse nel 1949 con la divisione della Germania in due zone, la Repubblica Federale Tedesca (RFT) e la Repubblica Democratica Tedesca (RDT), la prima controllata dagli USA, la seconda dall’URSS. Siamo ancora agli inizi della Guerra Fredda e le ostilità sarebbero aumentate negli anni Sessanta.

Costruzione (1961): perché e come

Nikita Chruščëv divenne Presidente dell’URSS nel 1953 dopo la morte di Stalin. Il nuovo leader sovietico era fortemente convinto del fatto che la rivalità con gli USA non fosse necessaria per diffondere il socialismo nel mondo: ecco perché gli anni della sua presidenza diedero inizio a una fase di “coesistenza pacifica”. Gli USA assunsero lo stesso atteggiamento solo quando fu eletto presidente John Fitzgerald Kennedy. Quegli anni furono però caratterizzati da altre due crisi: quella missilistica cubana e proprio quella tedesca. Era anche in Germania insomma che si sarebbe consumato un altro scontro tra gli americani e i sovietici.

La RFT e la RDT non erano separate totalmente poiché potevano comunicare tramite Berlino, tant’è che tra il 1945 e il 1960 si registrarono oltre tre milioni di spostamenti da Est a Ovest che aumentarono notevolmente nel 1961. Questa situazione danneggiò pesantemente la Germania dell’Est, e indirettamente l’URSS, che aveva già dovuto rinunciare al pieno controllo di Berlino dopo la prima crisi tedesca.

Ciò spinse i sovietici a reagire con la costruzione del muro di Berlino: tra il 12 e il 13 agosto 1961 infatti la RTD decise di porre una barriera di filo spinato al confine tra Berlino Est e Ovest che divenne un vero e proprio muro, poi fortificato nei decenni, di oltre 150 km di lunghezza e alto quasi quattro metri. Esso circondò Berlino Ovest e bloccò qualsiasi tentativo di accesso alla città e alla Repubblica Federale Tedesca che aveva già sottratto alla Germania dell’Est e ai sovietici milioni di professionisti e lavoratori. Il muro fu un vero e proprio disastro dal punto di vista mediatico poiché evidenziò fino a che punto potesse spingersi la tirannia dei sovietici. Ancor oggi è il simbolo più significativo della cortina di ferro e della Guerra Fredda.

Discorso Kennedy Ich bin ein Berliner (1963)

Il 26 giugno 1963 Kennedy tenne a Berlino Ovest il celebre discorso Ich bin ein Berliner ‘Io sono un berlinese’ per mostrare tutta la sua vicinanza alla Germania intera e a Berlino infondendo sicurezza nei berlinesi occidentali, nei fatti circondati dalla Germania dell’Est. Fu uno dei discorsi più importanti della Guerra Fredda, tra i più riusciti e ricordati di Kennedy, con cui tuttavia il Presidente ammise di fatto che l’America non avrebbe potuto cambiare la situazione che la Germania stava vivendo.

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Caduta (1989): cause e conseguenze

Dal 1985 la presidenza dell’URSS passò nelle mani di Michail Gorbačëv che cercò di riformare il Partito Comunista e di cambiare radicalmente l’URSS ispirandosi ai principi di glasnost e perestrojka per combattere la corruzione, tutelare i diritti civili e rilanciare l’economia russa. La sua strategia portò a tutta una serie di cambiamenti che si ripercossero anche sulla Germania.

Dopo l’“autunno delle nazioni” del 1989 gli Stati satellite dell’URSS ottennero la propria indipendenza e l’Ungheria ordinò di rimuovere la barriera al confine con l’Austria: si formò così una vera e propria crepa nella cortina di ferro che permise ai tedeschi della Germania dell’Est di ricongiungersi a quelli dell’Ovest espatriando. La situazione si sarebbe presto evoluta positivamente per i berlinesi e per la Germania intera: il 9 novembre il governo della Germania dell’Est autorizzò le visite alla Germania dell’Ovest e a Berlino Ovest; fu così che i berlinesi in un clima festoso di liberazione iniziarono a distruggere quel muro che per oltre trent’anni li aveva divisi. La data della caduta del muro di Berlino è proprio il 9 novembre 1989 ed è festeggiata ancor oggi non solo in Germania. Dopo soli due anni l’URSS sarebbe stata sciolta e la Guerra sarebbe finita.

Muro di Berlino, schema con cronologia e avvenimenti principali

  • Ponte Berlino (1948-1949)
    • 18 giugno 1948 – unica moneta nelle tre zone di occupazione;
    • 24 giugno 1948 – blocco Berlino;
    • 25 giugno 1948 – ponte aereo USA, Francia e Gran Bretagna;
    • 12 maggio 1949 – fine blocco Berlino;
    • 23 maggio 1949 – nascita Repubblica Federale Tedesca (RFT);
    • 7 ottobre 1949 – nascita Repubblica Democratica Tedesca (RDT).
  • Costruzione e caduta muro Berlino (1961-1989)
    • 12-13 agosto 1961 – inizio costruzione muro;
    • 26 giugno 1963 – discorso John Fitzgerald Kennedy Ich bin ein Berliner;
    • 1985 – Michail Sergeevič Gorbačëv presidente URSS;
    • 23 agosto 1989 – rimozione barriera confine Austria Ungheria;
    • 9 novembre 1989 – caduta muro.
  • Scioglimento URSS e fine Guerra Fredda (1991-1992)

Muro di Berlino riassunto brevissimo e mappa concettuale

Il muro di Berlino è un sistema di fortificazioni che divise Berlino Ovest da Berlino Est negli anni della Guerra Fredda. Dopo la conferenza di Potsdam del 1945 la Germania era stata divisa in quattro zone, di cui tre sotto al controllo degli USA, della Francia e della Gran Bretagna, e una sotto al controllo dell’URSS. In seguito alla crisi del 1948-1949 che portò al blocco di Berlino lo stato tedesco venne diviso in due aree, la Repubblica Federale Tedesca (RFT) e la Repubblica Democratica Tedesca (RDT), la prima appartenente al blocco occidentale e capitalista, la seconda al blocco orientale e comunista. Anche Berlino fu divisa in due parti pur trovandosi nella Germania dell’Est.

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Il muro venne costruito in questo clima di crescenti tensioni: anche se negli anni Sessanta infatti il Presidente dell’URSS Nikita Chruščëv e il Presidente degli USA John Fitzgerald Kennedy avevano sposato l’idea di una “coesistenza pacifica” tra il Comunismo e il Capitalismo, gli attriti non mancarono e in Germania degenerarono proprio nella costruzione del muro di Berlino nel 1961.

L’URSS agì così perché tra il 1945 e fino agli anni Sessanta milioni di tedeschi dell’Est si trasferirono nella Germania dell’Ovest che offriva migliori condizioni di vita. Ciò sottrasse alla Germania dell’Est, e indirettamente all’Unione, professionisti e forza lavoro, e spinse il governo a tracciare un confine invalicabile tra Berlino Est e Berlino Ovest inizialmente con del filo spinato che divenne nel corso degli anni un muro di oltre 150 km e di circa quattro metri di altezza. Il muro è stato il maggior simbolo della cortina di ferro, vide intervenire persino il presidente Kennedy con il celebre discorso Ich bin ein Berliner, e testimoniò fino a che punto poteva spingersi la tirannia sovietica nel clima rovente della Guerra Fredda.

Nel 1985 divenne presidente dell’URSS Michail Gorbačëv che diede inizio a una serie di cambiamenti in senso democratico dell’Unione. La sua strategia portò nel 1989 presto all’“autunno delle nazioni”, cioè alle rivoluzioni dei Paesi dell’Europa dell’Est che reclamarono l’indipendenza dall’URSS e la ottennero. Nello stesso anno l’Ungheria rimosse la barriera al confine con l’Austria permettendo ai tedeschi di ricongiungersi. Di lì a poco, il 9 novembre, anche il governo della Germania dell’Est permise ai propri cittadini di visitare la Germania dell’Ovest e Berlino Ovest; fu così che il muro iniziò ad essere distrutto. Dopo soli due anni l’URSS sarebbe stata sciolta e la Guerra Fredda sarebbe finita.