Arthur Schopenhauer è un filosofo tedesco considerato tra i pensatori moderni più originali e interessanti. Non a caso, in tanti hanno commentato la sua filosofia, condensata nella sua opera più famosa Il mondo come volontà e rappresentazione del 1819. Ha riflettuto a fondo su tematiche come vita, morte e noia; ha elaborato un suo pensiero sulle illusioni legate al mito del velo di Maya; il suo pessimismo ha vari punti in comune, tra gli altri, con quello di Giacomo Leopardi; senza dimenticare, infine, i concetti di voluntas e noluntas. Qui di seguito troverete il pensiero di Schopenhauer in breve che vi permetterà di avere un quadro d’insieme sul filosofo e prepararvi al meglio in vista di interrogazioni e compiti in classe.
- Schopenhauer, pensiero filosofico: riassunto brevissimo delle idee;
- Schopenhauer pensiero in breve: sintesi con schema e mappe concettuali.
Shopenhauer, pensiero filosofico: riassunto brevissimo delle idee
Il pensiero di Schopenhauer si basa su una forte critica della filosofia di Hegel: secondo il filosofo, infatti, quest’ultimo si sarebbe allontanato troppo dalla realtà, rifugiandosi nell’astrattezza, in qualcosa che non trova mai realizzazione nel mondo reale. Schopenhauer, invece, fa della concretezza la sua bandiera: indaga sulla realtà giungendo alla conclusione che essa non ha un fine preciso ed è in continuo divenire; proprio tale conclusione lo porterà a elaborare il suo pessimismo storico e cosmico.
Il pessimismo storico riguarda principalmente il rapporto tra l’uomo e la civiltà: l’essere umano è sempre stato alla ricerca del piacere, e solo l’avvento della civiltà ha messo un freno a tali pulsioni; se la civiltà dovesse scomparire però l’uomo capirebbe chi è realmente e che tutto è stato in realtà solo una menzogna; di qui la considerazione di Schopenhauer sulla storia, ritenuta un continuo ripetersi di tragedie.
Il pessimismo cosmico, invece, riguarda la volontà di vivere o voluntas: l’uomo è costretto a seguire questa forza irrazionale, di cui non è affatto consapevole, che lo spinge a bisogni continui senza trovare mai vero appagamento. Trovate in questa spiegazione sul pessimismo storico e cosmico ulteriori approfondimenti al riguardo.
Nell’opera Il mondo come volontà e rappresentazione Schopenhauer spiega che la voluntas è il noumeno, la “cosa in sé”, ciò che non potrà mai essere capito pienamente, e che i fenomeni percepiti dall’uomo non sono altro che illusioni prodotte dal velo di Maya. Non c’è nulla di veramente buono nel mondo, nemmeno un Dio caritatevole pronto a tendere la mano per salvare l’umanità dalla volontà di vivere e dalle illusioni che stordiscono. Notate che questo pensiero avvicina Schopenhauer al pessimismo di Leopardi.
Schopenhauer, pensiero sulla vita e sulla morte: dalla voluntas al Nirvana
Quanto detto fin ora induce a una conclusione logica: la vita non è mai una roccaforte di felicità, ma causa dolore; è un viaggio senza meta precisa, senza salvezza, senza senso. Questo è causato proprio dalla volontà di vivere che intrappola l’uomo in una spirale di bisogni continua. Tra le manifestazioni più evidenti della voluntas figurano senz’altro la riproduzione e i bisogni primari.
Esiste un modo per annullare la potenza distruttiva della voluntas (di cui, sottolineiamo, l’uomo non ha coscienza): si tratta della noluntas, ovvero della negazione della volontà di vivere. Attraversando dei passaggi obbligatori, in un processo d’ascesi, l’uomo può liberarsi da essa e raggiungere il Nirvana (la pace dei sensi), come abbiamo spiegato in quest’approfondimento.
Il pendolo di Schopenhauer
Emblematica al riguardo è la frase di Schopenhauer sul pendolo: “La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra dolore e noia, passando attraverso l’intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia”. Qual è il pensiero del filosofo? Che la felicità è illusoria perché la voluntas spinge l’uomo a cercare ciò che non c’è rendendolo eternamente insoddisfatto. Quest’inappagamento senza fine porta all’esperienza del dolore e, quando quest’ultimo si acquieta, resta solo la noia.
Schopenhauer, pensiero felicità: le illusioni del velo di Maya
La felicità è tra le maggiori illusioni create dal velo di Maya: pensare che si possa raggiungere la gioia porta l’essere umano a impegnarsi duramente per eccellere in ogni ambito della propria vita ma in realtà l’uomo sentirà sempre un certo vuoto che non gli consentirà di essere felice. Un vuoto esasperato dal fatto che, come abbiam detto, la voluntas porta l’essere umano a ricercare nuovi piaceri senza trovare mai pace.
Schopenhauer pensiero in breve: riassunto con schema e mappe concettuali
Vi proponiamo in questo paragrafo il pensiero in breve di Schopenhauer con riassunto, schemi e mappe concettuali che affrontano i temi filosofici principali dell’autore (schemi e mappe li trovate qui sopra).
Arthur Schopenhauer spiega che la vita dell’uomo è guidata dalla volontà di vivere o voluntas, una forza cieca e senza scopo che lo rende eternamente insoddisfatto. Per rendere più facilmente comprensibile la vita dell’uomo il filosofo ricorre alla metafora del pendolo che oscilla tra il dolore e la noia; ci sono anche dei fugaci momenti di felicità, la quale non è altro che un’illusione creata dal velo di Maya. Solo attraverso la noluntas, cioè la negazione della voluntas, l’uomo può raggiungere il Nirvana e la pace dei sensi.
Quello di Schopenhauer è un pensiero pessimistico: nello specifico, il filosofo parla di pessimismo storico per indicare l’avvicendarsi di drammi nella storia dell’uomo, e di pessimismo cosmico per dimostrare l’infelicità umana e l’insensatezza della vita causata dalla volontà di vivere.