La teoria del piacere dello Zibaldone di Leopardi racchiude alcune delle questioni principali del suo pensiero strettamente legate alla sua poetica. Comprendere il contenuto di questa parte del diario di Leopardi è fondamentale insomma per capirne tutta l’opera, le fasi del pessimismo (storico, cosmico ed eroico) e non solo. Questo riassunto della teoria del piacere consiste in una spiegazione facile dell’argomento con mappe e schemi, e potrà tornarvi senz’altro utile nello studio del poeta in vista di interrogazioni, verifiche ed esami.
- Riassunto teoria del piacere Leopardi: lo Zibaldone;
- Leopardi teoria del piacere, spiegazione facile: Alla Luna, Il sabato del villaggio, L’infinito;
- Teoria del piacere Leopardi in breve: schema, mappe e parole chiave.
Riassunto teoria del piacere Leopardi: lo Zibaldone
Il riassunto della teoria del piacere di Leopardi non può prescindere da alcuni cenni alle sofferenze personali vissute durante l’infanzia e l’adolescenza: a Recanati, il suo “borgo natio e selvaggio”, il poeta viveva infatti in solitudine, cioè senza amici, e in una famiglia sì ricca ma altresì anaffettiva.
Leopardi sognava una realtà diversa, e per questo progettò una fuga dalla città e dalla famiglia; purtroppo però il padre lo scoprì e questo causò in lui ulteriore sofferenza, la stessa sofferenza che lo spinse ad approfondire la sua riflessione sull’esistenza umana. La sofferenza di Leopardi si acuì a causa del soggiorno a Roma: nei confronti della città il poeta nutriva grandi aspettative ma ne rimase insoddisfatto e comprese che la sua infelicità non dipendesse dalla sola Recanati ma che fosse una condizione universale e ineliminabile. Questa è la fase del passaggio “dal bello al vero”, periodo in cui il poeta abbraccia le teorie materialiste dell’Illuminismo, quindi il “vero”, secondo cui la realtà è fatta esclusivamente di materia e l’elemento spirituale è escluso.
In questo periodo Leopardi scrive i primi idilli e intensifica la scrittura del suo diario, lo Zibaldone, opera che permette di comprenderne a fondo il pensiero, la poetica e il percorso esistenziale; proprio del diario fanno parte numerose pagine dedicate alla teoria del piacere, secondo cui la felicità a cui ambisce l’essere umano è infinita e assoluta, e non può essere soddisfatta dalla realtà finita e limitata in cui l’uomo vive.
Leopardi teoria del piacere, spiegazione facile: Alla Luna, Il sabato del villaggio, L’infinito
Anche se siete alla ricerca di una spiegazione facile della teoria del piacere di Leopardi dovrete leggere con attenzione quanto segue perché gli argomenti affrontati dal poeta non sono semplici e non possono essere letti come fossero una storiella. Veniamo al dunque.
Secondo Leopardi il piacere che ricerca l’essere umano è assoluto, infinito: l’uomo cioè è sempre alla ricerca di qualcosa che gli permetta di soddisfare i propri desideri; soddisfatto un desiderio però cerca subito di soddisfarne altri e altri ancora. Ecco perché la felicità che cerca è infinita e insoddisfabile: non esiste in natura qualcosa che possa rendere felice per sempre l’uomo, e, soddisfatto un primo desiderio, l’essere umano vorrà soddisfarne altri.
Il ruolo delle illusioni nella teoria del piacere
L’unico piacere possibile è quello fatto di illusioni, a cui l’uomo può accedere attraverso la facoltà dell’immaginazione che la natura benigna gli aveva donato: difatti Leopardi descrive una sorta di avventura dell’immaginazione proprio nel suo idillio più famoso, L’infinito, in cui è l’ostacolo visivo della siepe a spingerlo a riflettere. L’immaginazione può permettere all’uomo di essere felice perché è solo immaginando che l’essere umano può creare oggetti (mentali) infiniti. Di qui la necessità della poetica “del vago e dell’indefinito”, fatta cioè di termini polisemici (cioè di parole che hanno più significati) e di un lessico che stimoli proprio l’immaginazione.
Persa la facoltà di immaginare, a causa del progresso e della storia che hanno spinto l’uomo a usare soprattutto la ragione e a distaccarsi dalla natura, la felicità può essere raggiunta o ricordando eventi passati oppure attendendo piaceri futuri. L’unico modo per essere felici nel presente insomma è o ricordare il passato, come accade nel piccolo idillio Alla Luna, o sperare nel futuro, come accade nel grande idillio Il sabato del villaggio: non esistono altre vie perché la realtà non può essere cambiata in alcun modo.
Proprio per questo Leopardi passa dal “bello al vero”, cioè il suo compito e quello dei poeti non è diffondere le illusioni ma la verità delle cose, il “vero” appunto. Siamo insomma in una fase di passaggio tra il pessimismo storico (in cui la colpa dell’infelicità umana è data dal progresso) e il pessimismo cosmico (in cui l’infelicità è vista come universale e assoluta, e la felicità quasi irraggiungibile). Al riguardo vi tornerà utile questo approfondimento sul pessimismo di Leopardi.
Teoria del piacere Leopardi in breve: schema, mappe e parole chiave
Vediamo ora la teoria del piacere di Leopardi in breve attraverso l’uso delle parole chiave più importanti.
Secondo Leopardi la felicità coincide con il piacere. Il poeta elabora la sua teoria nel diario personale, lo Zibaldone, in cui sostiene che il piacere che ricerca l’uomo è assoluto e infinito, quindi non può essere soddisfatto in natura. Qualunque cosa esista in natura infatti non permetterà mai all’essere umano di soddisfare per sempre i suoi desideri: ecco che l’uomo, soddisfatto un desiderio, ne vorrà soddisfare un altro e un altro ancora senza esser mai davvero felice.
L’unico modo per l’essere umano di raggiungere la felicità è quello di immaginare (come si evince nell’idillio L’infinito): attraverso l’immaginazione l’uomo può ricordare i bei tempi del passato o sperare in un futuro diverso. Il presente dell’uomo insomma può essere vissuto felicemente solo se si immagina ricordando (il passato) o attendendo (il futuro). Questo fin quando l’uomo riuscirà a immaginare, visto che ha perso progressivamente tale facoltà a causa del progresso che lo ha spinto invece a usare la ragione.
In apertura del paragrafo potrete trovare mappe e schemi sulla teoria del piacere di Leopardi e più in generale su tutta la sua opera: vi torneranno senz’altro utili per ripetere gli argomenti fissando i concetti principali.